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Capitolo 14. Nuove norme di mercato.
- Scopi di questo capitolo.
- Liberta e disordine nel mercato.
- Leggi minime per la protezione delle liberta mercantili.
1. Scopi di questo capitolo.
Il mercato è l'oggetto di questo saggio sulla possibilità
di riforma del sistema monetario d'accordo con la superiorità delle
attuali tecnologie dell'informazione. L'ipotesi che presentiamo è
che il sistema monetario dev'essere scientifico e quindi completamente
informativo sugli atti mercantili portati a termine1.
Inoltre quest'informazione deve essere alla portata di chiunque ne abbia
bisogno.
Malgrado che il mercato sia il tema di riferimento nel corso di tutto
il saggio, non abbiamo ancora parlato di esso in modo esplicito. Questo
capitolo è dedicato alla riflessione sulle nuove forme che potrebbe
adottare un mercato con un sistema monetario come quello descritto.
Non studieremo ora le ripercussioni strettamente tecniche, che abbiamo
già descritto: conoscenza scientifica del mercato, analisi e statistica
globale del mercato, preparazione di strategie di equilibrio di mercato,
ecc., ma cercheremo di andare oltre per poter studiare delle possibili
pratiche sociali innovatrici in seno al mercato.
Il cosiddetto «mercato libero», oggetto di tanti entusiasmi
e di tante maledizioni nella critica storica dei due ultimi secoli, è
un elemento chiave della trama sociale. Effettivamente, le norme di funzionamento
di un mercato -non quelle strettamente monetarie, ma tutte quante- hanno
una gran importanza per lo sviluppo della società geopolitica totale.
In definitiva quindi in questo capitolo cercheremo di dimostrare che
la riforma monetaria proposta può essere la base per dar forma a
nuove «norme del gioco mercantile» che rendano possibile la
costituzione di un mercato veramente libero in una società
veramente
libera.
2. Liberta e disordine nel mercato.
Il «mercato libero», in quanto libertà di agire in
esso senza sottomettersi ad alcun tipo di disciplina, di regolamento ed
equilibrio delle forze diverse ed interessi contrari, è stato sempre
un inganno. Nella pratica i più forti hanno prevalso sui più
deboli.
Le grandi ditte rovinano le piccole, gli impresari sfruttano i lavoratori,
la pubblicità manipola i consumatori..., ogni tipo di ingiustizie
e crimini mercantili sono stati consumati e si consumano ancora sotto il
velo protettore della moneta anonima, che attribuisce la massima impunità
a chi la usa. Il potere del danaro anonimo nel mercato, e quindi in tutta
la società, si chiama plutocrazia.
Di fronte a questa realtà così evidente della corruzione
permanente del mercato, molti hanno scelto di negarlo, proponendo l'instaurazione
di una pianificazione burocratica che stabilisca quello che si deve produrre,
come, quando, a chi si deve vendere, che cosa si deve risparmiare..., secondo
le necessità di tutta la popolazione.
Ma storicamente questo sistema di centralizzazione statale non ha raggiunto
del tutto i risultati sperati e di fatto provoca l'apparizione di nuove
forme ribelli di mercato libero e di mercato nero nel suo seno.
Un'opzione più realista può essere quella di trovare e
stabilire i meccanismi che facciano sì che la libertà del
mercato non si trasformi in disordine e plutocrazia.
Una libertà reale di mercato significa:
-
libertà per tutti. Bisogna impedire che il forte rovini il
debole, che il «pesce grande mangi il piccolo». Per questo
la legge dovrà proteggere con efficacia le libertà e i diritti
di tutti gli agenti del mercato.
-
libertà responsabile. Ogni atto libero del mercato dev'essere
personalizzato
e quindi responsabile di fronte alla Giustizia. L'uso obbligatorio della
fattura-assegno è la garanzia di questa responsabilizzazione.
Il tema della responsabilità è chiave in un mercato realmente
libero. Soltanto la chiarezza e la trasparenza, rese possibili da uno strumento
monetario documentario e personalizzatore, può eliminare la plutocrazia,
«il potere occulto del danaro anonimo» che transforma la «libertà»
in oppressione.
Grazie alla fattura-assegno telematica, i giudici di istruzione di una
«Giustizia specializzata nel mercato monetario» potranno ricevere
tutta la documentazione omni-personalizzata, in ogni caso concreto e in
tutto quanto fa riferimento alle transazioni monetarie. Come abbiamo già
detto nel capitolo 7, l'accesso all'archivio
personalizzato dev'essere riservato precisamente alla Giustizia. Qualunque
atto mercantile potrà, da ora in avanti, essere conosciuto e giudicato
oggetivamente.
Un mercato chiaro, realmente libero e responsabile potrà, senza
paura nè reticenze, dedicarsi a raggiungere i seguenti obiettivi:
-
una produzione massima, di ottima qualità, al servizio di
tutta la popolazione, impiegando il minimo sforzo e rischio da parte dei
diversi fattori privati di produzione;
-
un investimento massimo e ottimo nel ciclo della produzione, anche
con uno sforzo e rischio tecnologicamente ridotti al minimo;
-
un consumo massimo e ottimo di tutti i membri della società,
senza cadere nel consumismo stupido provocato attualmente dalle tecniche
pubblicitarie.
Ma prima di andare avanti dobbiamo chiarire un punto fondamentale, un principio
basico che dobbiamo aggiungere a quelli già elencati per ottenere un corretto
funzionamento del mercato. Si tratta della necessità di distinguere fra
società utilitaria e società liberale. Come sappiamo,
la società utilitaria è quella formata da tutti gli agenti mercantili
e le loro relazioni. Ma in tutta la società esiste un altro settore che
tradizionalmente si dichiara di vocazione disinteressata al servizio del prossimo:
la società liberale, che sebbene oggi è quasi totalmente mercantilizzata,
dovrebbe essere in realtà nettamente differenziata e separata dal mercato.
Solo così il mercato può funzionare a pieno rendimento e le attività
e le professioni liberali possono ritornare alla loro vocazione originale.
3. Leggi minime per la protezione delle liberta mercantili.
Un mercato realmente libero per tutti deve rispettare delle nuove
regole di gioco che delimitino un campo nel quale vi sia la massima libertà
per tutti, ma queste libertà non dovranno essere la scusa nè
il pretesto per costituire dei gruppi di potere.
L'insieme di misure e norme proposte dev'essere egualmente lontano dal
classico «laissez faire» come dalla pure classica «pianificazione
burocratica».
Le libertà mercantili che da sempre il mercato ha riconosciuto,
si possono riassumere nei seguenti principi:
-
libertà di iniziativa e proprietà privata di
tutti gli agenti mercantili;
-
libertà di concorrenza leale fra tutti gli agenti mercantili;
-
diritto ad una nascente e crescente proprietà comunitaria
(secondo l'ipotesi proposta nel capitolo 10).
Per proteggere queste libertà proponiamo l'introduzione di un insieme
di misure, fra la quali distinguiamo le seguenti:
-
libera assunzione e licenziamento per assicurare una maggior efficacia
produttiva, sia da parte dell'azienda sia da parte del personale collaboratore.
In cambio si stabilisce un salario sociale automatico ed indefinito
di disoccupazione.
-
Organizzazione corporativa delle aziende: le aziende si riuniranno
in corporazioni, e queste costituiranno enti che stabiliranno una disciplina
interna del mercato, secondo leggi costituzionali.
-
Salario minimo interprofessionale: il doppio del salario sociale
di disoccupazione involontaria. Questo salario minimo è la garanzia
pratica contro il disordine del «liberalismo», che si basa
sulla pressione della miseria del «proletariato di riserva»
per mantenere delle condizioni di lavoro indegne e dei salari da fame.
-
Interesse minimo comunitario per tutti i saldi di conti correnti
«a vista», per favorire sia il risparmio dei lavoratori sia
quello delle aziende.
-
Prezzi di vendita minimi anti-dumping, preparati da ogni corporazione
per evitare la creazione di monopoli. I monopoli usano precisamente la
tattica di ribassare i prezzi sotto costo per rovinare la concorrenza e
dopo poterli aumentare a volontà.
-
Pubblicità corporativa: soppresione di tutta la pubblicità
aziendale e preparazione di una sola pubblicità corporativa, completamente
oggettiva e gratuita.
-
Socializzazione di certi servizi: soltanto quelli che per motivi
tecnici risultano più efficaci se sono monopolizzati (acqua, luce,
telefono, informatica, ecc.) localmente nel modo più adatto (municipi,
regioni, società geopolitica, ecc.). Questo monopolio implica un
servizio completamente gratis per l'utente. Bisognerà però
riconoscere la libertà di creare servizi privati in concorrenza
con i servizi monopolizzati.
-
Progressiva riduzione delle imposte a misura che si conferma un
crescente «bene comune mercantile» rappresentato dagli eccedenti
di produzione. Tutte le imposte dovranno essere ridotte ad un'unica «imposta
di solidarietà sociale» che dovrà sparire a poco a
poco.
-
Salari sociali-finanziari, in rapporto con la ricchezza comune,
e stabiliti secondo i diversi statuti (v. capitolo
12):
-
Statuto Generale: per tutta la cittadinanza.
-
Statuto Utilitario: per certi casi dei professionisti utilitari.
-
Statuto Liberale: per tutti i liberi professionisti.
-
Statuto Misto:
-
per ditte artigianali.
-
per certi ditte alle quali i politici con considerano conveniente concedere
il monopolio tecnico esige un servizio ed uno statuto liberale completamente
gratuito.
Lo sviluppo tecnico e le motivazioni politiche di queste misure saranno
studiate in un altro volume.
Nota:
1Ad
esclusione sempre, come abbiamo già detto in precedenza, dei dati
personalizzati, il cui accesso è riservato alla Giustizia.
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