Capitolo 2. I sistemi monetari: loro elementi, natura
e funzioni.
- Obiettivi e metodo di questo capitolo.
- Elementi dei sistemi monetari.
- Persone e merci.
- Le unita monetarie.
- I valori mercantili.
- Gli strumenti monetari.
- Sintesi sugli elementi dei sistemi monetari.
- Natura dei sistemi monetari.
- Funzioni dei sistemi monetari.
- Sistema monetario e strategia di mercato.
1. Obiettivi e metodo di questo capitolo.
Che cosa sono, come funzionano e a che servono i sistemi monetari?
In questo capitolo cercheremo di rispondere a queste domande. Dobbiamo
avvertire che i principi che esporremo non corrispondono a quelli diffusi
nella maggior parte dei libri di testo o specializzati. Inoltre il concetto
che definiremo qui non serve neppure per spiegare in modo esplicito gli
aspetti attuali della realtà monetaria.
Pertanto non descriveremo il funzionamento dei sistemi attualmente in
vigore ma cercheremo di trovare le caratteristiche specifiche ed essenziali
di qualunque sistema monetario, anche se non necessariamente coincideranno
con le loro versioni attuali.
Rispetto al metodo di esposizione abbiamo scelto un procedimento generativo,
sebbene non precisamente storico. In effetti presenteremo una sequenza
temporale di tappe ma non faremo riferimento ad avvenimenti storici concreti.
Bisogna però riconoscere che questa successione temporale di tappe
si deduce da una serie di fatti storici reali precedentemente studiati.
In queste condizioni forse sembrerebbe più appropriato cominciare
dalla storia e proseguire con la sua interpretazione. Abbiamo però
preferito seguire la strada opposta, con una presentazione artificiale:
l'unica ragione è che in questo modo, quando nel prossimo
capitolo abborderemo l'approssimazione storica, disporremo di tutti
gli strumenti teorici d'interpretazione che ci saranno molto utili per
comprendere i fatti concreti.
2. Elementi dei sistemi monetari.
Per offrire la massima chiarezza e precisione, distingueremo entro qualunque
sistema monetario ben sviluppato una serie di elementi che lo configurano
e che corrispondono a diversi livelli di realtà che bisogna separare
bene per non creare confusione.
-
Una prima realtà è formata da tutte le persone che partecipano
in un mercato e da tutte le merci scambiate in questo mercato. Evidentemente
si tratta di un livello di realtà concrete.
-
Il secondo elemento che dobbiamo considerare sono le unità monetarie,
queste appartengono a un livello di realtà completamente astratte.
-
In terzo luogo bisogna considerare i valori mercantili come realtà
di livello composto, concreto-astratto.
-
E finalmente possiamo distinguere quelli che chiameremo strumenti monetari:
si tratta di realtà anch'esse composte ma molto più complesse
delle anteriori.
Tutti questi elementi verranno definiti nei prossimi paragrafi; dopo averli
analizzati potremo rispondere alle domande fatte all'inizio: che cosa sono
i sistemi monetari? quali sono le loro funzioni?
3. Persone e merci.
Come abbiamo detto, il mercato è lo scambio di beni utilitari;
nel momento in cui vengono scambiati questi beni diventano merci.
Nel mercato agiscono persone concrete che si scambiano merci concrete.
Solo nel contesto di questo scambio concreto, sia riguardo ai soggetti
come agli oggetti, possiamo parlare di sistema monetario.
I sistemi monetari, come vedremo subito, sono costruzioni totalmente
astratte; ma possono nascere dal mercato soltanto come fatti concreti e
vivi: sono stati inventati da persone concrete per favorire i loro scambi
di merci concrete. Insistiamo su questo punto per quanto evidente: le persone
o le merci non sono propriamente parti del sistema monetario, ma ne sono
la conditio sine qua non. Il mercato è dunque la cornice che dobbiamo
aver presente quando parliamo di sistemi monetari.
4. Le unita monetarie.
Lo scambio di merci si puo fare perfettamente senza bisogno di un sistema
monetario. In queste condizioni ogni baratto o scambio elementare di una
merce concreta «A» con una merce concreta «B» si
effettua semplicemente in rapporto con le necessità particolari
e soggettive dei due agenti dello scambio. Se queste necessità vengono
soddisfatte per mezzo di un baratto, questo baratto viene portato a termine.
In questi casi il senso di soddisfazione degli agenti dello scambio
è sempre qualitativo, perche non vi è alcun modello quantitativo
del valore della merce cui far riferimento per calcolare l'equivalenza
esatta fra i valori di scambio di due merci qualunque.
Per le società che dispongono di un mercato ampio e complesso
questo baratto soggettivo-qualitativo è insufficiente. In queste
società l'inventiva umana crea le unità monetarie come unità
di misura quantitativa del valore di scambio di tutte le merci concrete
esistenti in un mercato determinato.
Le unità monetarie permettono effettuare scambi quantitativamente
equivalenti che chiameremo baratti monetari.
Nello stesso modo in cui per misurare distanze concrete usiamo il metro,
che è un'unità di misura convenzionale e astratta, per misurare
il valore di scambio delle merci concrete usiamo unità monetarie.
Le unità monetarie sono unità di misura assolutamente convenzionali
e quindi universali.
Diciamo che le unità monetarie sono astratte perche sono semplici
convenzioni formali vuote di un contenuto concreto.
E diciamo che sono universali perche costituiscono un denominatore
comune astratto, e unificano tutte le merci concrete ed eterogenee esistenti
nel mercato che si studia.
Nel mercato monetario ogni merce concreta è identificata da un
certo numero di unitá monetarie astratte: grazie a questa omogeneizzazione
monetaria delle merci, naturalmente eterogenee, è molto facile calcolare
equivalenze numeriche fra le diverse merci.
Osserviamo che l'introduzione di unità monetarie in un mercato
non comporta la sparizione del baratto elementare, cioè dello scambio
concreto di merci concrete. Le unità monetarie semplicemente rendono
più facile e permettono perfezionare numericamente il baratto che
diventa così, come abbiamo già detto, un baratto monetario.
5. I valori mercantili.
La consegueza immediata dell'introduzione di unità monetarie
in un mercato è la determinazione di valori mercantili che
sono elementi misti concreti-astratti, e si ottengono dal confronto unificatore
fra merci concrete eterogenee e unità monetarie astratte omogenee.
I valori mercantili diretti sono quelli ottenuti dal confronto
di merci concrete/unità monetarie astratte, cioè dall'identificazione
di ogni merce concreta con un numero dato di unità monetarie.
Possiamo distinguere due tipi di valori mercantili diretti. Se si tratta
di merci prodotte avremo valori prezzo-mercantili o semplicemente
prezzi
di vendita. Per esempio: «1 kg di patate vale 30 unità
monetarie». Se si tratta di merci produttrici, avremo valori
salario-mercantili o semplicemente salari. Per esempio:«1
giornata di lavoro di un operaio agricolo vale 2.000 unità monetarie».
Vi è pure un valore mercantile inverso, ottenuto dal confronto
«unità monetarie/merci concrete» che chiameremo denaro.
Il denaro si definisce come «il potere di acquisto dell'unità
monetaria in un mercato determinato». Per esempio, «con 1 unità
monetaria si può comperare 1/30 kg di patate, o 1/2.000 di giornata
di un operaio agricolo».
6. Gli strumenti monetari.
Nelle società mercantilmente poco dinamiche e socialmente conservatrici,
prezzi, salari e denaro vengono stabiliti quasi esclusivamente per tradizione
ed evolvono molto lentamente. In queste condizioni il baratto monetario
menzionato prima mantiene la sua utilità nel tempo.
Ma in società più aperte si puo sviluppare un mercato
più dinamico e i prezzi, salari e denaro possono essere fissati
in modo abbastanza libero, variando e fluttuando continuamente, non soltanto
in funzione del desiderio che ogni parte contrattante del cambio possa
avere di possedere la merce che l'altra offre, ma anche in rapporto alle
circostanze ambientali: guerra o pace, scarsità o abbondanza, difficoltà
o facilità di trasporto, immagazzinaggio, ecc.
In queste condizioni la realtà mercantile può essere così
ricca e complessa che il baratto monetario diventa allora insufficiente
e bisogna cercare nuove formule di scambio che permettano transazioni più
rapide e comode, più agili. Sorgono allora gli strumenti monetari.
Grazie agli strumenti monetari potremo sostituire lo scambio diretto
delle merci con lo scambio monetario elementare che è uno
scambio di merci differito nel tempo e nello spazio. Non è più
necessario aspettare a trovare la persona interessata nella mia merce e
che in più abbia quello che serve a me, ora è possibile ottenere
la merce desiderata senza consegnare nessuna merce in cambio, servendosi
degli strumenti monetari e grazie alla contabilita che è
strettamente legata a questi.
A questo punto possiamo definire lo strumento monetario come «un
documento contabile, inter-compensabile in un sistema di contabilità».
È un documento che si emette in ogni libero atto mercantile elementare
che si porta a termine, per registrare tutte le dimensioni di interesse
contabile. Con questi documenti possiamo costruire un sistema di compensazione
interna in conti correnti personali che permetterà di rinunciare
definitivamente al baratto, sia con o senza denaro.
Immaginiamo una possibile relazione commerciale (mercantile)
fra due mercanti: il mercante «A» abitualmente fornisce il
frumento al mercante «B», ma questi non ha hessuna merce di
interesse per il primo, di modo che non si puo stabilire un baratto fra
i due. Grazie agli strumenti monetari potranno raggiungere un accordo.
Il commerciante «A», che chiameremo fornitore, vende
frumento all'altro, che chiameremo cliente; il fornitore non riceverà
in cambio nessuna merce, ma preparerà un documento dove indicherà
la quantità e il prezzo del frumento consegnato, oltre alla data
dell'operazione e il nome di tutti e due (e quello dei testimoni se ve
ne sono). I due commercianti firmeranno il documento e questo diventerà
un'accettazione del debito da parte del cliente verso il suo fornitore
per la quantità di unità monetarie indicate. Sàra
solo necessario quindi che il fornitore vada all'ufficio dove i due commercianti
hanno un conto corrente (oggi diremmo «banca») e qui presentando
il documento come prova ci sarà una «trasferenza di annotazioni»,
cioè si trasferirà il numero di unità monetarie indicate
dal conto corrente del cliente a quello del fornitore.
In questo modo il danaro o potere di acquisto relativo alla quantità
di unità monetarie implicate nell'operazione passa a disposizione
del fornitore, che ora potrà usarlo come cliente, completando così
il ciclo del baratto. Ma gli acquisti potranno essere fatti con altri commercianti,
in altre città, in altri periodi di tempo... per questo parliamo
di baratto o scambio differito. Il baratto originale di merci concrete
si è scomposto in due o più scambi monetari elementari,
e questo implica il movimento elementare di merci in una sola direzione
attraverso lo strumento monetario.
Con questa premessa l'equilibrio presente in ogni baratto a causa dell'equivalenza
dei valori di scambio delle merci scambiate potrà essere raggiunto
soltanto globalmente nell'insieme del mercato, dato che i diversi scambi
monetari elementari in cui si è scomposto ogni baratto non sono
necessariamente equilibrati fra di loro.
Per finire ed in riassunto diremo che uno strumento monetario è
semplicemente «un'accettazione di un debito, documentato esattamente
ed intercompensabile attraverso un sistema di conti correnti personali,
entro il libero mercato globale di tutti i liberi scambi monetari elementari».
In questo saggio parleremo indifferentemente di strumenti monetari
o di documenti monetari, dipendendo dal fatto che vogliamo mettere
in rilievo la loro condizione di strumento tecnico -un'operazione contabile
che permette effettuare un nuovo tipo di scambio mercantile- o il loro
aspetto di documento che registra con precisione totale ogni scambio mercantile
effettuato.
È evidente che lo scambio monetario elementare è molto
più agile e permette un dinamismo superiore a quello del baratto
monetario globale. Infatti non è più necessario inventare
niente di nuovo rispetto al sistema monetario perche ci sono già
tutti gli elementi fondamentali. Lo strumento monetario che abbiamo descritto
è abbastanza flessibile i si adatta a qualunque situazione, di qualunque
complessità. Bisogna soltanto aggiornarlo in rapporto alle realtà
mercantili e le possibilità tecnologiche attuali.
7. Sintesi sugli elementi dei sistemi monetari.
Come sintesi finale possiamo dire che i sistemi monetari sono realtà
complesse nelle quali si possono distinguere i seguenti elementi:
-
Le persone concrete, agenti di mercato, che scambiano merci
nei limiti di un mercato determinato. Senza questo mercato non ha senso
parlare di sistemi monetari.
-
Le unità monetarie che agiscono come unità di misura;
sono radicalmente convenzionali-astratte e inventate per rispondere alla
necessità di quantificare esattamente il valore di scambio di ogni
merce concreta scambiata in un mercato determinato.
-
I valori mercantili (prezzi, salari e denaro) che sono enti misti,
concreti-astratti, ed il risultato di un confronto fra le merci concrete
e le unità monetarie astratte.
-
I tre elementi anteriori sono una condizione sufficiente per un mercato
poco sviluppato; ciò nonostante nelle società mercantilmente
più dinamiche appare un nuovo elemento: gli strumenti monetari.
Questi sono un'invenzione strumentale-ausiliare e servono per favorire
un nuovo tipo di operazione ed allo stesso tempo per documentare con esattezza
tutte le operazioni effettuate.
8. Natura dei sistemi monetari.
La conclusione fondamentale ricavabile da quanto precede è che
i sistemi monetari sono di natura esclusivamente strumentale, convenzionale
e astratta.
In qualunque mercato l'elemento basico, oggetto diretto di tutti gli
interessi utilitari, è rappresentato dalle merci concrete. Queste
hanno un valore intrinseco che le rende desiderabili. Saranno considerate
realtà
di prim'ordine da qualunque utilitarismo mercantile.
Il sistema monetario per contro è soltanto una costruzione artificiale
sovrapposta a queste realtà concrete di prim'ordine, allo scopo
strumentale unico di manipolarle con più facilità ed efficacia.
Le merci concrete e le persone concrete che le scambiano sono la base
dell'esistenza del sistema monetario: perciò consideriamo quest'ultimo
como una realtà di second'ordine, derivata dalla precedente.
Questa realtà seconda e derivata non ha alcun valore intrinseco,
ma soltanto un valore strumentale basato sulla sua struttura astratta da
sistema metrico.
Se storicamente alcune forme di strumenti monetari sono state dotate
di un valore intrinseco molto concreto, -ci riferiamo naturalmente alla
moneta metallica e a qualunque altra forma di moneta-merce -, non significa
che questo essere intrinseco sia la caratteristica essenziale che definisce
i sistemi monetari, anzi al contrario, l'essenzialità e l'utilità
dei sistemi monetari si basa precisamente nella loro astrazione, convezionalismo
e strumentalità. Questa posizione è stata difesa dai tempi
di Platone dalla cosiddetta teoria nominalista.
9. Funzioni dei sistemi monetari.
Una semplice metafora puo servire per chiarire il funzionamento di un
sistema monetario come quello descrito.
Possiamo immaginare il sistema monetario come uno specchio molto speciale
che fornisce immagini quadrettate (realtà seconde e astratte)
delle merci concrete e dei loro movimenti nel mercato (realtà prime).
Ogni volta che due agenti del mercato effettuano un'operazione, la merce
che ne è l'oggetto passa davanti allo specchio dove si proietta
la sua immagine quadrettata: quest'immagine è il valore mercantile
(prezzo, salario e denaro corrispondente). Se in più lo specchio
è fornito di un dispositivo fotografico che fa una foto del movimento
della merce e di quello dei due agenti in esso coinvolti, allora la foto
ottenuta è lo strumento-documento monetario. L'immagine proiettata
nello specchio è fugace, sparisce appena l'operazione è completata;
ma l'immagine fotografica resta come testimone di tutte le caratteristiche
dell'operazione effettuata. In quanto alle unità monetarie, queste
sono i quadretti dello specchio, lo schema astratto-numerico di tutte le
immagini precedenti.
Un sistema monetario con queste caratteristiche, indipendentemente dal
fatto di esistere oppure no nella realtà, compie le seguenti funzioni
mercantili e sociali:
-
Funzione metrica: le unità monetarie sono prima di tutto
unità di misura. Sono unità convenzionali-astratte per misurare
il valore di scambio delle merci concrete scambiate nel mercato. Quindi
il sistema monetario è un sistema metrico.
-
Funzione strumentale: la referenza ad un'unità monetaria
astratta, convenzionale e universale, omogeneizzatrice delle merci concrete
-naturalmente eterogenee-, rende facilmente paragonabili queste merci.
Per questo il sistema monetario diventa lo strumento che fornisce una maggiore
e migliore agilità e dinamismo al mercato: è come l'olio
che lubrifica gli ingranaggi.
Questa funzione viene ancora aumentata con l'invenzione dello strumento
monetario-contabile, il quale, essendo usato come mezzo di pagamento rende
possibile un nuovo tipo di scambio: lo scambio monetario elementare.
-
Funzione documentaria-informativa: se le due prime funzioni sono
propriamente mercantili, questa inoltre ha una gran importanza sociale.
Lo strumento-documento monetario ci lascia un'annotazione precisa e completa
di ognuno degli atti mercantili elementari effettuati, diventando così
uno strumento molto efficace di informazione sul mercato. Questa funzione
sarà analizzata e studiata qua con preferenza. Le importanti conseguenze
derivate dal fatto di non essere portata a termine ora e dalla possibilità
di esserlo in futuro, dopo una semplice riforma monetaria, saranno analizzate
in questo saggio.
10. Sistema monetario e strategia di mercato.
Dopo aver visto gli elementi, la natura e le funzioni dei sistemi monetari,
dobbiamo fare un'ultima considerazione per spiegare il ruolo di questi
sistemi nella società. Vi è ancora un'altra funzione fondamentale
che i sistemi monetari non compiono direttamente, ma di cui sono l'unico
strumento possibile, per lo meno fin'ora. È la funzione che potremmo
chiamare strategica.
I mercati non sono per se stessi in equilibrio. L'equilibrio deve essere
cercato dal di fuori, per mezzo di un'azione della volontà che chiameremo
azione
strategica.
Uno degli equilibri che dobbiamo raggiungere in primo luogo nel mercato
è l'equilibrio fra potere di vendita totale e potere d'acquisto
totale: il potere di acquisto tende sempre -e non è questo il
momento di domandarci il perche- ad essere inferiore al potere di vendita
in offerta. Questa disuguaglianza, se è molto importante, si chiama
deflazione
monetaria. Se la deflazione si allunga e raggiunge dimensioni importanti
può sboccare in gravi crisi di contrazione dei mercati e di recessione
produttiva.
La strategia conveniente in questi casi di insufficienza del potere
d'acquisto è la cosidetta invenzione di denaro: si può
produrre un potere d'acquisto supplementare per mezzo di certi meccanismi
monetari.
Questa strategia è essenziale per qualunque società, dato
che da essa dipende in gran misura il benessere di tutti i suoi membri.
Se il sistema monetario in vigore è informativo e documenta con
precisione ed esattezza ogni libero scambio monetario elementare effettuato,
allora il mercato è ben conosciuto in tutte le sue dimensioni monetarie
ed in ognuno dei suoi settori e subsettori. È possibile la scelta
di un'invenzione di denaro adatta alle necessità reali di
questo mercado nella quantità e nella direzione adatte. Questa sarà
una buona strategia di invenzione di denaro che chaimaremo eu-strategia.
Storicamente l'invenzione di denaro è stata portata a termine
da professinisti molto specializzati, i banchieri, i quali hanno agito
più per empirismo e intuito che per una conoscenza completa
e scientifica del mercato. In conseguenza, l'azione strategica non ha ottenuto
risultati veramente equilibratori, e molte volte ha portato a situazioni
opposte molto peggiori: ci riferiamo all'inflazione monetaria, cioè
all'eccesso allarmante del potere di acquisto.
Attualmente le aberrazioni strategiche sono così grandi che si
è giunti alla coesistenza di una feroce inflazione con una profonda
recessione, situazione limite chiamata stagflazione.
La crisi è presente con più forza che mai: è urgente
formulare strategie rinnovatrici e trovare soluzioni tecnologiche, cioè
con una base scientifica.
Con questa situazione è facile capire l'importanza di riconsiderare
la natura e le funzioni del sistema monetario. Se possiamo fare del sistema
monetario uno strumento astratto e pienamente informativo, potremo anche
portare a termine una strategia razionale per il mercato, una strategia
veramente equilibratrice.
Cercheremo di definire le basi di questa strategia negli ultimi capitoli
di questo saggio.
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