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Agustí Chalaux de Subirà.

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Note autobiografiche di Agustí Chalaux de Subirà (1911-2006).

La Catalogna ha energia pulita in abbondanza.

Ce n’è abbastanza per far fronte a tutte le necessità, ma non viene approfittata.

Metro Directe. Mercoledì 23 novembre del 2005. Pagina 2.
Àngela Rodríguez.

Greenpeace.Se si approfittassero al massimo le energie rinnovabili in Catalogna, si potrebbe coprire l'intero fabbisogno di energia elettrica. È quanto dice un rapporto dell’organizzazione ecologista Greenpeace, secondo il quale nel 2050 la Catalogna potrebbe fornire con energie pulite 18 volte tutta la sua domanda di elettricità.

La rappresentante di Greenpeace in Catalogna, Anna Rosa Martínez, sosteneva che si dovevano approfittare le risorse rinnovabili ed eseguire il Protocollo di Kyoto, invece di «mantenere in attività le centrali nucleari, pericolose, contaminanti e dispendiose».

Autosufficiente.

Trucafort parco eolico, nei pressi di Torre Fontaubella. Foto: Àlex Tarroja.Secondo lo studio di questa ONG, la Catalogna potrebbe essere autosufficiente e far fronte a tutte le necessità di energia per mezzo delle energie rinnovabili. Si potrebbe persino raggiungere questo scopo soltanto con dell’energia solare termoelettrica, con quella solare fotovoltaica, o solo con l’energia eolica.

Lo studio afferma pure che «la Catalogna potrebbe generare dell’elettricità sufficiente per soddisfare 14 volte le necessità esistenti, soltanto con tutto il potenziale solare».

Il miglior giacimento.

Parco solare in Tàrrega.Il responsabile della campagna dell’energia di Greenpeace, Carlos Bravo, fece presente che «il giacimento energetico più grande che abbiamo è il Sole, ma se vogliamo approfittarne i governi spagnolo e catalano dovranno cambiare il ruolo assolutamente marginale che finora è stato concesso all’energia solare».

Su questa linea, Carlos Bravo risaltò che «allungare la vita delle centrali nucleari» in Catalogna sarebbe la «decisione peggiore» che si possa prendere, perche questo tipo di energía è «più cara».

Energia sporca.

Carlos Bravo osservò che «abbiamo un sistema elettrico insostenibile, basato sull’energia sporca e sullo spreco». Il responsabile di Greenpeace assicurò che «si potrebbe essere 100% rinnovabili prima del 2050 se ci fosse una volontà politica». Ciò nonostante, ammise che «la capacità di investimento è limitata».

Un minimo del 20%.

Greenpeace chiede che si rispetti la norma europea per le energie rinnovabili, perche almeno si contribuisca con un 20% minimo dell’energia primaria per il 2020. D’accordo con i dati del suo rapporto, l’organizzazione ecologista richiede alla Generalitat di ritirare il Pla de l’Energia de Catalunya, che fu approvato in ottobre, perche, secondo l’organizzazione, non potenzia abbastanza le cosiddette «energie pulite».

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